martedì 31 luglio 2012

・✿。✿日本のファッション・✿。✿ Nihon no Fashion・✿。✿ Lo yukata

Chi non adora indossare uno yukata? E magari trovarsi nel bel mezzo di un festival estivo giapponese, ovvero il matsuri.Oggi vi parlo dello yukata! 


Lo yukata (浴衣è una veste simile al kimono con maniche ampie e cuciture piatte, ma realizzato in cotone, lino o canapa anziché in seta, non ha la fodera  per questo motivo è molto più fresco di un kimono tradizionale e viene spesso indossato durante i festival estivi quando il clima giapponese è piuttosto caldo. 
Lo portano sia gli uomini che le donne.
Inizialmente, nel periodo Heian (794-1185) lo yukata ero utilizzato quasi  esclusivamente come una sorta di accappatoio poi durante il periodo Edo iniziarono a portarlo anche i guerrieri, attualmente viene usato nelle località termali, la differenza sta nel fatto che ora viene utilizzato anche in molte occasioni all'aperto al posto del kimono e le locande tradizionali (ryokan) e gli alberghi mettono questi abiti a disposizione dei loro clienti non solo per rilassarsi alle terme ma anche per delle passeggiate in città.
Questa sorta di kimono estivo molto informale si è diffuso anche per la sua praticità infatti viene indossato con meno accessori di un kimono normale: non si deve portare sotto il nagajuban ( ovvero una leggerissima vestaglia con un  taglio simile al kimono) e anche le donne possono usare un obi molto semplice detto hahaba, largo 15 cm e non 30 cm come quasi tutti gli altri obi, inoltre non è necessario usare l'obi-age e l'obijime almeno che non si voglia rendere lo yukata più formale.
C'è una grande varietà di yukata, per le ragazze ne esistono di tonalità molto vivaci sempre molto abbastanza chiari, i colori più diffusi sono il bianco e i vari toni del blu, ma sono molto usate anche le tinte sul rosa, l'arancione e negli ultimi tempi perfino il nero. I disegni sono spesso floreali, con fiori estivi proprio per la stagione in cui viene portato lo yukata, vengono però utilizzati anche disegni che riproducono i movimenti del mare. 
Le fantasie sono spesso dipinte con la tecnica shibori adatta anche alla tintura del cotone. 
Le calzature da usare con lo yukata sono i geta, dei sandali in legno con la punta arrotondata, nel caso delle donne, squadrate invece per gli uomini. 
Solitamente non si usano i tabi, i tradizionali calzini con le dita separate.
Indossare uno yukata non è semplice come può sembrare: bisogna stare attenti e posizionare il lembo sinistro dell'abito sul lato destro, perché il lembo destro avvolge quello sinistro solo nel kimono indossato durante i funerali. Occorre inoltre legare l'obi, con il nodo (musubi) adatto quando si è in pubblico, quando invece si è da soli o alle terme si può usare una cintura più semplice che talvolta è dello stesso tessuto del kimono. Ovviamente come accennato sopra, come calzature solitamente si indossano i geta.





lunedì 30 luglio 2012

♥ La Doki-Doki Music ♥ Gli SHINee





Gli SHINee sono un gruppo coreano di cinque componenti formato dalla SM Entertainment nel 2008. Il gruppo ha debuttato il 25 maggio 2008 sulla SBS Inkigayo con il singolo "  Noona Neomu Yeppeo (Replay)" 
La band è formata da: Onew (il leader e vocalist principale), Jonghyun, Taemin, Minho, e Key.
Il primo debutto degli SHINee è rimasto segreto, fino al 18 maggio 2008 quando la presentazione del nuovo gruppo è apparsa in diversi articoli su internet. Nonostante i membri del gruppo avessero fatto delle piccole apparizioni, non avevano mai avvisato i media della nascita gruppo.
Jonghyun, nel frattempo, aveva prestato la sua voce per un duetto con Jang Ri In in "Wrongly Given Love" (交错的爱), registrata nel primo album cinese di Jang Ri In.
Key aveva fatto un cameo apparendo nel primo film dei Super Junior, "Attack on the Pin-Up Boys".
Minho era apparso nel programma di moda Han SangBaek nel marzo 2008.
Il 19 maggio 2008 un annuncio del primo video del singolo di debutto è stato pubblicato sul loro sito ufficiale.
Il video di debutto degli SHINee è stato rilasciato il 22 maggio 2008 e il loro primo mini album il 23 maggio 2008.
Gli SHINee vengono descritti come una contemporary band composta da cinque adolescenti. Secondo la SM Entertainment, gli SHINee condurranno le nuove generazioni con la loro trendy dance, la loro moda, e la loro musica.
Il nome SHINee è l'unione di "shine" e "ee." La desinenza "ee" sta per "receive," che dà al nome il significato di "to receive the light," o "to receive the spotlight." Lo scopo degli SHINee è quello di affascinare le fans senza badare alla loro età o provenienza, con i loro diversi generi musicali, i loro balli e la loro moda.
Come anticipato sopra gli SHINee hanno fatto la loro apparizione di debutto alla SBS il 25 maggio 2008, esibendosi con il singolo 
 " Noona Neomu Yeppeo (Replay)"  
La prima apparizione su palco del gruppo è stata il 22 maggio 2008 a M!Countdown sulla rete M.NET. Entrambe le esibizioni sono state cantate Live. Nel Febbraio del 2009 vennero premiati ai 18th Seoul Music Awards come “Miglior Debuttanti” e il 25 Maggio ritornarono con il mini-album Romeo, nel Giugno vinsero un premio durante lo show Music Bank per aver raggiunto la prima posizione in classifica. Di nuovo il 19 Ottobre ritornarono con un altro mini-album intitolato 2009, Year Of Us che mise in mostra maggiormente la dote canora dei ragazzi. Nel Luglio del 2010 la SM cominciò a pubblicare nuove foto dei ragazzi annunciando l’arrivo di un nuovo album e il 19 Luglio arrivò finalmente il disco LUCIFER e tra Agosto e Settembre i ragazzi si esibirono a Seoul, Los Angeles e Shangai. Finalmente il 26 Settembre tennero il loro primo concerto in Giappone, allo Yoyogi National Gymnasium a Tokyo davanti a 24,000 spettatori e, durante questo concerto, i ragazzi annunciarono che presto avrebbero debuttato in Giappone sotto la EMI Music Japan. Nel Gennaio del 2011 annunciarono il loro debutto nella Terra del Sol Levante per Maggio e, dopo aver rilasciato il videoclip, nel Giugno debuttarono con il singolo "Replay -Kimi wa Boku no everything" che riuscì a vendere più di 100,000 copie. Il 22 Luglio cominciarono un tour intorno al Giappone che toccò Fukuoka, Kobe, Tokyo, Sapporo e Nagoya e a fine Agosto rilasciarono il loro secondo singolo "Juliette".



sabato 28 luglio 2012

♥ La Doki-Doki Music ♥ Le Perfume


Le Perfume sono un gruppo composto da un trio di ragazze al top delle classifiche in Giappone. Formato da tre membri,Ayano OmotoYuka Kashino e Ayaka Nishiwaki, il gruppo è ben noto per le canzoni dal concetto futuristico e le loro prestazioni molto creative. Il sound viene prodotto da Yasutaka Nakata ( conosciuto anche per aver formato il gruppo "Capsule" di cui era produttore e compositore) che ha ottenuto numerosi riconoscimenti nel mercato musicale giapponese. Molti singoli dischi d'oro, 1 doppio disco di platino, 2 album d'oro e altro ancora.
Superando alti e bassi, sconfitte e successi, il gruppo riesce ad emergere con la loro prima major release nel 2005. Il primo grande successo è stato con la hit single "Polyrhythm" nell'anno 2007. Quest'ultima ha suoni molto techno, mescolanze alla musica pop. Possedeva una carica che permise alle Perfume di appare in molti programmi TV, annunci pubblicitari e perfino di essere inserite nella soundtrack del film "Cars 2". Il gruppo istantaneamente divenne l'icona pop top in Giappone. Il loro primo tour nazionale, fu lanciato nel 2008. Nel 2010 raggiunsero perfino la sede più ambita e importante in Giappone, il "Tokyo Dome". Il tour nazionale il "JPN" è durato per 3 anni. Vennero annunciate le tappe e le date che andavano dai 13 ai 22 spettacoli e l'audience prevista da raggiungere intorno le 200.000 persone, di fatti il "JPN" sarà uno dei più grandi tour della loro carriera.
Nel 2012 inizia un nuovo capitolo per le tre ragazze di Hiroshima. Con la loro realizzazione in Giappone, le Perfume ora una sfidano il mercato globale. Nell'attesa del loro debutto mondiale, partecipano agli eventi in Asia, Europa e Nord America. L'obiettivo delle Perfume ora, è quello di diventare artiste a livello mondiale.
E la loro storia continua...







venerdì 27 luglio 2012

いらっしゃいませ!!!!

L’uscita per raggiungere il mio hotel, il “Sunlight” di Shinjuku, era “Lumine Est”. Avevo il check in alle 12, fortunatamente erano appena le 11 e dalla cartina che avevo stampato non sembrava così lontano dall’uscita della metro. Scesi le scale facendo attenzione a seguire il senso di marcia indicato sugli scalini, trascinando dietro di me la valigia e la borsa piena di fogli e foglietti. Seguivo attentamente tutte le indicazioni per Lumine Est, senza perderne una, se non ero sicura tornavo indietro a leggere, la stazione di Shinjuku era un vero e proprio labirinto, negozi a non finire, persone che correvano a destra e sinistra. Ragazze e ragazzi che scherzando si spintonavano, mi sembrava di essere in un anime. Tutto aveva una luce dorata e l’aria che furtiva penetrava da fuori era fresca e briosa, sembrava tutto perfetto.

Trovai l’uscita dopo una quindicina di minuti, salii una rampa di scalini grigio cemento e pian piano vedevo i tetti dei grattacieli schiantarsi contro un cielo blu intenso. Un cielo limpido e puro. La mia preoccupazione era trovare l’hotel, ma una volta fuori non riuscii a fare a meno di guardarmi in giro, Shinjuku era una giostra di luci, colori, persone e odori di cucina. Trascinavo la valigia e la mia mente era presa da tutto quello che c’era intorno, cabine telefoniche di diversi colori (per chiamare in diverse zone – urbano/interurbano – internazionale) ragazzi fermi sotto una tettoia che fumavano (in Giappone si può fumare solo in determinate zone all’aperto) taxi che sfrecciavano e si sentiva in lontananza un suono piacevolissimo all’udito, scoprii solo dopo che era il “verde” per l’attraversamento pedonale. Di tanto in tanto passavano furgoncini con musica sparata a mille, che presentavano il nuovo brano di questo o quel cantante Jpop o Jrock, passando davanti i negozi si sentiva sempre qualche commessa che con una vocina “mignon” sbandierava un いらっしゃいませ (irasshaimase) una sorta di “Prego siete i benvenuti!”. I ristoranti erano tutti in piena attività e ad ogni angolo sbucava fuori una mega insegna blu a caratteri katakana rossi che indicava un karaoke. Tutto a Shinjuku sembra pieno di vita, le immense e multicolori insegne sembrano ammiccanti, tutto è una trappola per gli occhi. Mi incamminai per la parallela di Yasukuni Dori alla ricerca della traversa fortunata (in Giappone le strade non hanno un nome ma si contraddistinguono con una metodologia particolare che vi spiegherò con calma nelle prossime puntate..se dovessi scordarlo Vi prego di ricordarmelo. NdA) girai un angolo e dal frastuono rombante e fascinoso tipico di una megalopoli, mi ritrovai immersa nel silenzio più assoluto. Beh silenzio assoluto direi proprio di no, poiché a Tokyo, non so se lo sapete, ma ci sono tantissimi corvi, che oltre a fornire un buon sottofondo gracchiante, sono davvero belli grossi!
Comunque mi ritrovai un scenario completamente diverso, ero davanti al Tempio Hanazono (Jinjia Shrine) che come indicava la mia cartina era vicinissimo all’hotel, effettivamente bastava guardarsi intorno e avrei subito visto l’insegna, ma ero troppo presa dal primo tempio in cui mi imbattevo. Bellissimo, c’erano pochissime persone e ognuna era presa in un rituale diverso, ci sono diversi templi, alcuni sono shintoisti ed altri buddisti la differenza la fa il loro interno. Quello che comunque caratterizza tutti i templi sono i Tori che troverete ovunque, i Tori sono delle porte sacre e non vanno mai attraversati passando per il loro centro, perché quello è il passaggio riservato agli Dei. Vanno attraversati in entrata tenendosi sulla sinistra e in uscita sulla destra, ma posso assicurarvi che i due sensi di marcia li ho spesso confusi (probabilmente anche ora eheheheh). Feci un giro all’interno ma non mi trattenni molto, con la valigia sui ciottoli diciamo che non passavo proprio inosservata; quindi sentendomi fissata in modo poco piacevole, decisi di avviarmi verso l’uscita e proseguire la ricerca. Una volta fuori mi è bastato davvero alzare lo sguardo e vedere l’hotel che mi aspettava, non vedevo l’ora di lasciare tutto, darmi una sistemata e partire alla volta di “Harajuku”.
In hotel furono tutti cortesissimi, mi diedero la mia camera, la n°109, lo ricordo ancora perché nonostante curassero molti clienti stranieri, il parlare inglese è abbastanza ostico per i giapponesi, quindi quando dicevo “one hundred and nine” mi guardavano con aria perplessa, allora per agevolare l’impresa dicevo “one-zero-nine” e così ogni volta che rientravo, se trovavo lo stesso portiere mi sorrideva e senza indugi mi porgeva la chiave; dotata di un mastodontico portachiave.
Dalla mia finestra si vedeva la via del tempio, e si sentiva benissimo il gracidare dei corvi giganti, lasciai la valigia, mi sistemai un po’ la faccia (che dopo 12 ore di volo era più simile ad un’ opera di Picasso) e poi scesi sotto intenta a prendere la Yamanote e ricaricare la mia “Suica”che sostanzialmente è una carta pre pagata per i viaggi in metro (Vi regalerò una chicca sulla Suica nella nota successiva NdA).

Shijuku è stata casa mia per ben 12 giorni e ritornerò spesso a parlavi di lei...Ve lo posso assicurare, giustamente questo è solo un piccolo assaggio. 



*Velia*

giovedì 26 luglio 2012

After Doki Doki by Night






Konnichiwaaaa Tomodachii!
Eccomi reduce dalla nostra serata firmata ChokoreTomodachi. 
E' stata in assoluto la serata più emozionate, bella e soddisfacente che io abbia mai visstuo in tutta la mia vita. 
Nonostante il mal tempo  ci abbia sfidato,  noi Chokodachi siamo riusciti a riunire tante persone in un evento unico e tutto incentrato sul Giappone. L'ambiente era accogliente, rilassante e colorato come ci si aspetterebbe di vedere in un locale giapponese. Un miscuglio di colori, di profumi, di moderno e tradizionale.
Tutte le performence dei nostri ospiti e collaboratori sono state sublimi e lasciavano sognanti gli occhi dei nostri spettatori. 
Musica, gioia e divertimento.
Ryo Fujimoto ha esaltato, trascinato e risvegliato la folla come non mai.
Non saprei come altro raccontare la magia che si è ricreata il 22 Luglio al Geko grazie ai ChokoreTomodachi e grazie agli ospiti d'onore che hanno cantato, ballato e suonato.
Grazie a Ryo HumanElectro Fujimoto.
Grazie a Daniele Schiavi ( dalla Fabbrica dei Sogni di Carta).
Grazie all'Hopera Ballet e a Antonella Ascani.

Grazie, grazie, grazie a tutti per l'amore che avete dimostrato di provare per noi.

Arigatou Gozaimasu dai ChokoreTomodachi.

Vi lascio al video della performance di Ryo Fujimoto!!


martedì 10 luglio 2012

Arriva il Doki Doki by Night

Sabato scorso, giorno in cui cadeva Tanabata, abbiamo fatto promozione al nostro prossimo evento il "Doki Doki by Night". E noi ChokorēTomodachi チョコート モダチ vogliamo ringraziare tutti gli amici che ci hanno permesso di fare un volantinaggio spietato, in occasione del Tanabata Matsuri, per il prossimo 22 Luglio!! GRAZIEEEE!!! Vi lascio qui sotto le foto del nostro Tanabata e  inoltre ♥ Vi ricordiamo: Doki Doki by Night, 22 Luglio - GEKO Live & Disco-Garden via dei Tigli, San Benedetto del Tronto....VI    ASPETTIAMO!!!!! ♥







 














venerdì 6 luglio 2012

Principe? No, grazie. Cavaliere Vampiro





Oggi torno a parlarvi di anime e manga, in particolare ieri, mi è tornato in mente Vampire Knight (ヴァンパイア騎士 Vanpaia Naito)
Shojo  Manga sceneggiato e disegnato da Matsuri Hino, edito prima dal gennaio 2005 sulla rivista LaLa e poi rilegato in tankōbon. In Italia quest'opera ci ha raggiunto nel 2006 ed è edita dalla Planet Manga. 
Il manga è ancora in corso in Giappone con un totale di 84 capitoli ( quest'ultimo uscirà il 24 Luglio 2012).
E' stata fatta anche la trasposizione animata di questo manga, diviso in due serie e trasmesse sulla TV Tokyo dal 7 aprile 2008, mentre in Italia  il 29 luglio 2009 è stato pubblicato da Kaze il primo DVD della serie anime doppiato in italiano.
Il manga è ben disegnato, lo stile della Matsuri è davvero molto pulito e fresco ( io in  adoro il suo modo di disegnare dettagli come le scarpe, i piedi, mani e anche particolari d'arredo). La trama è misteriosa e intrigante, anche se a mio parere alle volte diventa ripetitiva, ma il tutto viene attenuato dal continuo triangolo amoroso che c'è tra i protagonisti, Yūki Kuran ragazza allegra, buona ma che non sa di nascondere un mistero riguardante il suo vissuto familiare e le sue origini, Zero Kiryu ragazzo all'apparenza freddo, ma in continua lotta con se stesso e con l'amore che prova per Yuki ed infine Kaname Kuran personaggio altrettanto misterioso e ambiguo. 
Tutto ruota intorno a questi individui tra drammaticità e colpi di scena. Ma a proposito di drammaticità, questo manga nella sua versione anime, ha le più belle colonne sonore che io abbia mai sentito, inoltre le opening  e ending alla fine di ogni  puntata sono qualcosa di movimentato e tetro. Rendono alla perfezione le atmosfere dell'intera opera.
Quindi, come sempre, vi lascio ad un assaggio di questo invitante e sanguinoso shojo manga.







giovedì 5 luglio 2012

Appunti di un viaggio nipponico - Alla scoperta di Tokyo: おかえりなさい...

[おかえりなさい...]

La coda interminabile al check in di Fiumicino, il mio telefono riceveva sms e altrettanti ne mandava indietro, alcuni ancora li tengo, uno in particolare, perché quando lo ricevetti scoppiai a ridere, tanto che la coppia davanti a me si girò con fare sorpreso. Il messaggio diceva: “Hai preso tutto? Soldi? Passaporto? Testa?”. Effettivamente proprio tutto non avevo preso, cioè la testa in verità era già dall’altro capo del mondo.

In aereo 12 ore non passano mai, dormire non riuscivo, i sedili in classe economica sono stretti e poco reclinabili, mi sono alzata poche volte esclusivamente per non disturbare il ragazzo americano che era al mio fianco e la signora giapponese con un bambino piccolo alla mia sinistra. Il ragazzo americano guardava film a tutto spiano, non negandosi di tanto in tanto risatine isteriche e profonde, io dopo aver ascoltato 3 o 4 volte, non ricordo, il cd di canzoni asiatiche proposto da Alitalia, non sapevo cos’altro fare. Scorsi velocemente il cursore dei programmi interattivi e trovai il film giapponese “Hanamizuki”. Non persi l’occasione e lo vidi con sottotitoli in inglese. A fine film piangevo a fontana, tanto che mi vergognai così tanto di essere una tale rammollita! (Consiglio la visione di questo film se siete appassionati di storie che hanno a che fare col destino. NdA).

Il capitano annunciò che mancavano appena 10 minuti all’arrivo a Narita, a quel punto ero davvero emozionata, cercavo di guardare fuori dal finestrino, dalla parte del ragazzo americano che si era appisolato; vedevo un immenso paesaggio stendersi sotto di noi, non vedevo l’ora di atterrare. Ma una pensiero mi girava in testa: “Si, l’hai fatto, sei partita da sola, praticamente Velia non sai niente di niente…e fin qui ci sono, adesso una volta in aeroporto? Che devi fare? Niente panico…allora devo prendere il treno Keisei Skyliner…dove? Il biglietto come lo faccio?”. Continuavo a dirmi che non dovevo andare in panico.

Scesi dall’aereo una navetta ci condusse al terminal degli arrivi, prendere il bagaglio fu un gioco da ragazzi, il ritiro bagagli è così metodico ed efficiente che ti fa rimanere a bocca aperta. Una volta recuperata la mia valigia rosa semi vuota, mi incamminai verso l’indicazione di uscita. Dopo qualche metro ad aspettarci al varco della dogana c’erano una fila di controllori, andai dritta da uno di loro, col mio passaporto in mano e proprio lì mentre mi avvicinavo il tizio mi fece cenno di fermarmi e tornare da dove ero venuta. PANICO! Perché? Che devo fare? Continuai ad avvicinarmi per chiedere spiegazioni, ma il poliziotto la sapeva lunga, mi diceva “Do pape! Do pape!” rimasi lì come un’ebete, lui continuava a farmi cenno di girarmi e andare a fare cosa non l’avevo capito! Tutti mi guardavano, ero lì e pensavo “Mio Dio, ma che sto sbagliando?! Che roba è Do Pape?!” I 5 minuti più lunghi che abbia mai vissuto! Finalmente mi voltai e compresi. C’era un piccolo foglio relativo all’immigrazione, che andava compilato. Il mio sangue riprese a scorrere e capì che “Do Pape” voleva semplicemente dire “Do Paper – Fai la carta” :)
Compilai in fretta il foglio e mi recai dallo stesso poliziotto di prima, gli porsi il passaporto, lui fece un sorriso benevolo e mi chiese come mai fossi in Giappone, risposi che ero in vacanza…la vacanza più bella della mia vita (fin’ora!).
Salì di sopra con una lunga scala mobile e trovai subito il posto per fare il biglietto per lo Skyliner, scesi sotto, da un’altra rampa, a prenderlo. Fortunatamente c’è solo un binario per lato e quindi impossibile sbagliare, puoi solo confondere lo Skyliner economico con il Keisei Limited Express che è più costoso e più veloce. Ma basta osservare il colore della carrozzeria dei treni, è lo stesso del biglietto per ciascun treno!
Una volta sul treno mi gustai a pieni occhi lo spettacolo che si andava svelando, amavo quel posto, era una sensazione strana, come tornare in un posto che in qualche modo senti casa tua…esatto, proprio come tornare a casa. Tutto diceva “Tadaima ただいま” e io ripensavo alla scritta che avevo fotografato al terminal arrivi: ”Okaerinasai おかえりなさい”, qualcosa di caldo e piacevole si diffuse in tutto il mio corpo, una profonda sensazione di pace si era fatta spazio. 



*Velia*



mercoledì 4 luglio 2012

Desideri e Tanabata


Ricordo ancora quando sentii per la prima volta la parola tanabata...fu in uno dei takubon di Lamù (うる星やつら Urusei Yatsura di Rumimo Takahashi) e sebbene nel manga  veniva raccontata con umorismo, la storia legata a questa ricorrenza mi ha sempre affascinato tantissimo.
Ora passo a spigarvi cos'è il Tanabata.
Tanabata (七夕Settima notte) è una tradizionale festa giapponese che cade il 7 luglio di ogni anno, quando le stelle Vega e Altair si incrociano nel cielo.In qualche località si festeggia, invece, il 7 agostoLa festa è legata a una leggenda molto popolare di origine cinese, di cui esistono diverse varianti. 
Secondo la storia nel cielo vivevano a Ovest gli uomini e a Est le divinità; il pastore Hikoboshi (la stella Altair) e la dea Orihime (la stella Vega) si innamorarono e si sposarono in gran segreto contro la volontà del padre della dea. Ebbero anche due figli, un maschio e una femmina.
Quando il padre lo venne a sapere allontanò i due sposi, riconducendo la figlia nella terra degli dei e per evitare il ricongiungimento, creò un fiume celeste ovvero la Via Lattea. I due ne soffrirono moltissimo e alla fine il padre di Orihime finì commosso dalle tante lacrime versate e accordò che potessero rincontrarsi, ma solamente una volta l'anno, la settima notte del settimo mese.
In questa occasione in Giappone è usanza scrivere un desiderio, o una poesia, in un foglio verticale, il tanzaku (短冊) da appendere a un ramoscello di bambù.


Io il 7 festeggerò e voi? Avete già in mente cosa scriverete sul vostro tankazu? ^_^